Oggi voglio raccontarti una storia incredibile di un ragazzo che ha lasciato la propria terra per inseguire i suoi sogni. Lui si chiama Daniele Mallamace, chiamato anche DanimalTrip nel suo blog personale, ed è un ragazzo comune che ha fatto della sua vita un’incredibile avventura. Un avventura che lo ha portato a vedere in modo diverso le cose: che non è importante la meta ma il viaggio quello che conta. Il suo viaggio inizia da adolescente, quando per motivi familiari, si sposta da Reggio Calabria a Pavia e condivide un pezzo di vita con suo nonno, parte del suo cuore.
Questa parte della sua vita, seppur tenera, lo fa sprofondare in un ragionamento, vivendo la sua quotidianità da una diversa angolazione rispetto a tutti. Daniele capisce che la vita scorre veloce e il tempo non risparmia nessuno, nemmeno lui, così si arma della sua determinazione per dare una svolta alla sua vita. Dopo diverse esperienze, seppur non soddisfacenti, finisce per lasciare il suo ultimo lavoro per iniziare un’esperienza tutta sua, un’esperienza che lui sceglie e che non gli viene imposta.
Viaggiare mi ha fatto capire quanto sia importante amare noi stessi e il mondo

Metti la testa a posto: dall’Irlanda a Bali, attraverso l’Australia
Così da inizio alla sua impresa che lo cambierà per sempre! Il viaggio prenderà il posto principale nella sua vita, facendo si che conosca di più se stesso e il mondo che lo circonda. Conosce dei punti di vista nuovi e soprattutto inizia a capire un concetto che forse prima non aveva valutato tanto: il valore della condivisione.
Da lì, viaggerà in giro per il mondo scoprendo prima l’Irlanda, una nazione con dei paesaggi naturali e mozzafiato.
Per poi spingersi più lontano in Australia, cominciando una carriera da pizzaiolo, e poi il destino lo porterà a vivere on the road tutta la costa australiana, sperimentando un nuovo tipo di viaggio in solitaria. Lì scopre nuovi luoghi e nuovi viaggiatori da ogni parte del mondo, scolpendo nel suo cuore un luogo speciale… Byron Bay. Il tutto vissuto assieme al suo compagno di viaggi, il suo zaino in spalla. In questa parte del viaggio, capisce che non conta la meta ma il viaggio quello che conta veramente. Non è il luogo in cui si atterra ma tutta l’esperienza vissuta per arrivarci.
Poi andrà in Asia, precisamente a Bali, luogo sacro dove riscopre una parte che non aveva mai dato così importanza: la compassione verso il prossimo. Bali è una terra anche ricca di spiritualità, così di giorno in giorno, riscopre la forza della condivisione verso la popolazione locale, che racconta esser davvero speciale ma soprattutto resiliente.
Le sue avventure non finiscono qui, sono raccolte nel suo libro che DanimalTrip ha scritto, raccontando per filo e per segno, il suo viaggio in questi paesi, ma soprattutto quello interiore. Il libro intitolato “Metti la Testa a posto“.
Una chiacchierata con DanimalTrip: Daniele Mallamace
Per fortuna, anche se a distanza, ho il grande piacere di fare una chiacchierata con Daniele. Bene! Iniziamo allora.
-Chi è DanimalTrip?
Ciao a tutti, mi chiamo Daniele Mallamace ma da un anno a questa parte, sui social l’ho modificato in DanimalTrip, acronimo del mio nome e cognome unito alla mia più grande passione: viaggiare. Sono nato e cresciuto a Pavia ma ho trascorso un paio d’anni dell’adolescenza a Reggio Calabria, la mia terra d’origine. Devo ammettere che questa voglia di esplorare il mondo è iniziata casualmente dopo aver visto il film Into the Wild, da quel momento in poi, mi ricordo di aver cercato in tutti modi di poter vivere una vita diversa da quella che la nostra società ama imporci, ma ahimè, con scarsi risultati.
Iniziai così a frequentare un corso per diventare pizzaiolo, mi bastò pochissimo tempo per innamorarmi di quel mestiere, così che qualche tempo dopo, decisi di unire quel lavoro alla mia passione per il viaggio. La mia prima tappa fu l’Irlanda, lavorai in un paesino di nome Croockhaven per una stagione estiva, dopodiché andai in Australia, terra stupenda e dall’atmosfera magica per circa un anno e infine Copenaghen, la mia ultima avventura almeno per il momento.
-Cosa ti ha regalato questo tempo e questi anni in viaggio… lontano dalla tua terra? Quali emozioni?
Viaggiare, lavorare lontano da casa, affrontare spesso e volentieri situazioni sia belle che brutte, a mio parere significa “vivere intensamente“. Perché la bellezza sta proprio nel mettersi in gioco e nel sentirsi pervadere da mille emozioni. Io penso di essere cambiato moltissimo, perché incontrando persone da ogni parte del mondo, studiando le tante diverse culture, emozionarsi di fronte a paesaggi mozzafiato, non puoi assolutamente rimanere lo stesso. Ho capito che quello che importa non è la meta ma il viaggio in sé…
Io sono sempre stato innamorato dell’Italia, della sua storia, del suo mare e delle sue montagne, delle tante opere d’arte, ma penso che tutto questo rimarrà un amore mai corrisposto, a causa dell’ignoranza, dell’invidia, della furbizia che regna le menti degli italiani, che non si rendono neanche conto di ciò che possiedono tra le loro mani.

–Pensi che il tuo viaggio ti abbia cambiato nel profondo? Ho letto che Bali ha avuto un forte impatto su di te. Raccontacelo…
Tra l’Australia e la Danimarca ho passato circa un mese a Bali dove mi sono reso realmente conto di cosa le persone amano vedere e cosa invece fanno finta che non esista. Prima di raggiungere Bali ogni persona mi ha raccontato della sua bellezza paradisiaca ma nessuno e dico nessuno mi aveva mai menzionato le diverse situazioni di povertà. Decisi insieme a un mio amico, di viaggiare con poco, solo zaino in spalla e dormendo in ostelli a circa 1 o 2 euro a notte, cercando di mangiare sempre in posti con cucina locale, per differenziarci dalla grossa massa di turisti che preferiva stare in hotel super lusso e cenare in falsi ristoranti balinesi. Non rispecchiava il mio stile di vita!
Vivere un’esperienza a contatto con la cultura di un posto è tutt’altra cosa, vedere i vari problemi che affliggono un luogo e le persone… Questo ti fa riflettere su come la cosa più importante sia la bontà incondizionata verso il prossimo, una cosa semplicissima ma che noi “umani” rendiamo troppo complicata.

-Ho letto il tuo libro, cosa consigli a chi vuole iniziare un’avventura come la tua? Quale spinta gli daresti?
Si ho auto pubblicato il mio primo libro dal titolo Metti la testa a posto, dove racconto il mio cambiamento ma soprattutto la rivoluzione di tanti ragazzi Italiani che hanno deciso di mettersi in gioco e affrontare le loro paure, trasferendosi dall’altra parte del mondo in Australia, quindi credo che chiunque possa cambiare la propria vita se si trova insoddisfatto, non importa l’età questo è un numero che pesa solo in Italia perché in diversi paesi esteri non frega niente a nessuno. Per questo prendi le tue cose e parti!
–Una domanda che faccio a te ma che in realtà faccio anche a me stesso: ritorneremo a viaggiare dopo il covid?
Questa tua ultima domanda ammetto che mi fa molta paura, perché penso che torneremo presto a viaggiare ma tristemente temo che tutto sarà diverso sempre più controllato e limitato e questo mi infastidisce moltissimo, però spero vivamente di sbagliarmi.