Uno dei viaggi davvero emozionanti è stato nel Nord Inghilterra, precisamente a Liverpool.
Liverpool è una città davvero moderna e all’avanguardia, e non solo da un punto di vista artistico. Quando andai a Liverpool, non sapevo cosa mi aspettasse ancora. Quando vidi quel treno, mi si aprì il cuore. Alla fine Liverpool non deluse le mie aspettative. Iniziamo?
Venivo giù da un treno freddo e gelido, che giungeva da Manchester (la mia seconda casa: ne parlo nella mia biografia), uno di quei giorni gelidi, in cui avresti preferito stare a casa. Ma non fu così. Così decisi in un istante di visitare Lv’pool. Io sono fatto così: amante dell’avventura ma ancor di più di treni e aerei che mi portano a destinazioni a me sconosciute.
Quando arrivai a destinazione, a Liverpool Lime Street Station, mi guardai intorno vedendo una marea di gente, confusa e affrettata. La solita gente che si incontra nelle stazioni di tutte le città, ognuna che doveva prendere un treno che stava per partire. Una persona per ogni treno. Un treno per ogni destinazione. E ovviamente una destinazione per ogni sogno.
Così guardandomi intorno quasi sbigottito, origliando tra la gente, sentì l’odore del caffè risuonante nella mia testa soprattutto. Mi fermai in una delle caffetterie della stazione centrale, godendomi quel piccolo scorcio di felicità e di relax.
Tra una cosa e l’altra, le lancette dell’orologio scorrevano inesorabilmente e non potevo stare immobile. Così mi incamminai verso la città, a piedi con il mio zaino.
Liverpool mi stava aspettando. E io non potevo sprecare la giornata in una caffetteria.
Mi misi subito in cammino e la prima cosa che notai, fu un grande e impetuoso edificio che stava davanti a me, era il St George’s Hall.
Un giro tra i vicoli della città
Camminando sempre a piedi, come si sa, ci si imbatte in vicoli e angoli della città che ci emozionano, tipiche di ogni città del Regno Unito. Così decisi di continuare il tour a piedi gironzolando e scoprendo magari qualche pub storico o qualche posto particolare.
Mi trovavo a St Johns Bacon e qui mi saltò addosso enorme torre con una palla, era la Radio City Tower. Ma come potevo saperlo?
Sembrava quasi un’astronave aliena che veniva da chissà quale pianeta.
Proprio in questo punto della città, soprattutto nelle vie più larghe, ci sono gli shop, negozietti e caffetterie di ogni genere per rilassarsi e godersi un po di pace. Potevo trovare anche gli antichi pub e ristoranti del luogo, giusto per qualche pint di birra. Ma io non ero inglese ed erano appena le 10 del mattino.
The One e Metquarter
Come si dice? Tutte le strade portano a Roma? Ebbene, percorrendo sempre le vie principali mi condussero proprio nel cuore pulsante della città, e davanti agli occhi avevo il The One, un grande centro commerciale di 154.000 m² con una peculiarità: era all’aperto.
Proprio in questo punto, andai a fare un giro veloce, e non essendo una donna e amante dello shopping compulsivo, uscii solo dopo qualche minuto di troppo. Come si suol dire, tanto per girar?
Continuando la mia piccola escursione entrai poi nel Metquarter, un altro dei centri commerciali grandi della città. La fine del mondo per una ragazza, una grande “gioia” per un uomo.
Arrivati a questo punto, pensai di fermarmi per qualche lasso di tempo in uno dei fast-food inglesi. Mangiando uno dei tesori inglesi: un bel piatto di fish and chips fatto come si deve. Giusto per riempirmi lo stomaco e iniziare nuovamente il cammino per la città.
Le 3 Grazie di Liverpool e Albert Docks
Proseguendo per Water Street mi rendo conto di esser già arrivato quasi al molo. Da qui in poi le attrazioni sono tutte vicine o quasi. Una delle cose più gigantesche che mi saltò all’occhio è il Royal Liver Building, a seguire il Cunard Building e affianco il Port of Liverpool Building ormai divenuto simbolo che rappresenta la città. Questi tre monumenti sono anche nominati “le 3 Grazie“, tra le cose più importanti da vedere a Liverpool.
Arrivando nell’area portuale, mi fermai per un po al porto, ad ammirare il mare. Ma quello che decisi di ammirare è anche Albert Dock: costruito tra il 1841 e il 1846, ch rappresenta uno dei porti più belli d’Europa.
Il complesso, una volta era teatro di prostitute e gente di malavita. Fin quando il governo di allora decise la ricostruire al meglio e riqualificare questo vecchio complesso di magazzini. Adesso è completamente un luogo simbolico della città e della cultura. Pieno di ristoranti, bar e molte attrazioni. E non solo, fu anche dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco.
Quando le mie idee erano agli sgoccioli e non sapevo più cosa vedere, entrai al Museum of Liverpool Life, dedicato alla storia e alla vita cittadina. E successivamente anche al The Beatles Story: un museo dedicato interamente ai Beatles, ai migliori anni della musica rock e la loro storia completa. Di certo i Beatles erano nati a Liverpool e lo sapevo già dove mi sarei imbattuto.
Qui è possibile anche ammirare il Merseyside Maritime Museum, o vero un museo dedicato alla storia marittima di Liverpool. Oppure il Tate Liverpool una delle gallerie, ovviamente con ingresso gratuito, per scoprire nel profondo la storia della città e tutte le sue sfumature. Ma questo non rientrava nei miei piani.
The Cavern Club e i Beatles
La storia dei Beatles mi aveva preso sempre di più, in una maniera impressionante e non potevo fermarmi. Cosi mi diressi verso il punto d’inizio di questa grande storica band. Ovviamente sto parlando de The Cavern Club.
Si tratta di un locale costruito nei sotterranei, imitando appunto gli antichi locali parigini dove la musica jazz regnava insieme ai fiumi di alcol e luci soffuse. Così scendendo sempre nei sotterranei, arrivando in questo cupo locale sotterraneo, esplose tutto! Come in una grande festa chiassosa, pieno zeppo di gente. La gente era divisa tra chi amava il rock e omaggiava la band e chi amava bere senza fermarsi. Credetemi, tra le cose da vedere a Liverpool più celebri è sicuramente questo club.
Qui è possibile ascoltare un po di musica dal vivo magari facendoci compagnia con un bel boccale di birra. Oltre a un vero tributo ai Beatles è un must per chi visita la città!
Uscendo dal The Cavern Club, quasi frastornato dalla birra e dalla musica, perseguii il mio cammino incerto, ambiguo ma di certo divertente. L’ essenza e la bellezza dei pub inglesi è proprio questa: fuori è possibile scambiare quattro chiacchiere con la gente locale che è sempre uno spasso.
Crosby Beach e le statue di ferro
Se è vero che gli Scousers sono molto strani come persone, è tanto vero che sono anche molto inquietanti. La prossima destinazione che decisi di raggiungere fu Crosby Beach.
Qui rimasi per un lungo tempo ad ammirare questa strana bellezza, se non creepy, come la definirebbero gli inglesi. Una spiagga molto diversa da ciò che ci si aspetta. Infatti è possibile ammirare le statue di Gormley. Il suo creatore nominò quest’opera “The Another Place“, decise di disseminare delle statue di uomini rivolti verso il mare. Starà a simboleggiare l’uomo che cerca qualcos’altro oltre il mare? Alludendo un significato nascosto alla migrazione dei popoli?
Walker Gallery: arte, arte e arte
Tralasciando le cose inquietanti che ci riserva Liverpool, ci sono anche realtà molto più carine da vivere. Infatti dopo la spiaggia di Crosby, m’incamminai appena verso il centro città, precisamente alla Walker Gallery. Cercando di distogliere il pensiero al mare nordico, magari facendomi gli occhi su qualche opera d’arte carina. Trovai il luogo molto piacevole a essere sincero.
Un luogo dove è possibile ammirare opere d’arte provenienti da tutto il Regno Unito e non solo. Le opere vanno dal periodo medievale fino a oggi. È ciò che mi aspettavo da una città così moderna e all’avanguardia.
Ecco perché rimasi colpito dalle opere d’arte dai più celebri artisti come: Cézanne, Rembrandt, Degas, Monet, Murillo e altri pittori italiani contemporanei.
Fine
Uscendo dalla galleria d’arte, al crepuscolo, le temperature si fecero di nuovo rigide come mattinata quando intrapresi questo magnifico viaggio alla scoperta di una città magica.
E solo allora mi misi in cammino verso la stazione di Lime Street, godendomi gli ultimi istanti tra me e questa città, pensando e promettendo a me stesso di fare ritorno ancora una volta, in questo luogo così memorabile e ricco di storia. Poi salì sul treno in ritorno per Manchester, ripensai alla mia giornata trascorsa, mi venne in mente “Strawberry Field Forever” e la mia giornata si concluse proprio come l’inizio: con un treno, una nuova destinazione e mille promesse.