Cosa faresti se ti dicessi che tutto quello che ti accade, bello o brutto che sia è una tua creazione? Ci crederesti? Chiamala pure magia o qualcosa di Divino. Questo è il concetto base di Ho’oponopono: un’antica preghiera delle Hawaii di cui voglio parlarti.
C’è chi ha guarito un intero reparto di malati psichiatrici senza nemmeno toccarli e incontrarli. E come? Semplicemente guarendo se stesso con un antico mantra da recitare. In questo articolo voglio raccontarti una storia incredibile e poi come praticare Ho’oponopono al meglio possibile.
Ti sembrerà assurdo ma tieniti forte: adesso ne vedremo delle belle.
Come praticare Ho’oponopono: la storia e le origini
Ho’oponopono è un termine hawaiano che significa letteralmente “rimettere le cose al proprio posto”. Il suo significato come il suo utilizzo si basa sul perdono e la completa accettazione.
Ma cos’è veramente l’Ho’oponopono? È una pratica di guarigione interiore molto antica, che riguarda da vicino la storia di un terapeuta hawaiano, ovvero il dottor Ihaleakala Hew Len: l’inventore del mantra. Il principio è che siamo responsabili di tutto ciò che ci accade poiché è stato creato da noi e dalla nostra energia. Responsabili però non vuol dire colpevoli.
L’idea di fondo è che tutto proviene da un’unica Fonte (Ke Akua oi’a’io). L’energia che ci lega tutti noi all’Universo. In pratica tutto ciò che si manifesta e che percepisci nella tua vita è una tua proiezione.
Prima d’iniziare a esplorare questo antico metodo, conosciamone più da vicino la sua origine.
Dall’Ho’oponopono antico a quello moderno
Questa pratica hawaiana affonda le sue origini inizialmente nelle tribù polinesiane e poi nelle Hawaii.
Già nell’antichità in queste tribù si pensava che qualsiasi malattia, sia fisica che spirituale, era frutto dei nostri errori detti hara-hala, o per meglio dire dei programmi appartenenti alla nostra anima che dovevano essere ripuliti. E come? Attraverso una confessione.
In principio il metodo antico dell’Ho’oponopono era diverso: prevedeva una riunione di più famiglie e poi la presenza di un mediatore (haku), qualcuno a cui fare la confessione del male. Con l’adattamento dei tempi moderni, le riunioni divennero sempre meno e così la preghiera originale venne adattata da una donna hawaiana: Morrnah Nalamaku Simeona.
Non ci fu più il bisogno di confessare il male a qualcuno, ma solo a noi stessi, in quanto creatori e responsabili della realtà di ognuno. Ma ancora non era del tutto funzionale, poiché pochi conoscevano una preghiera così lunga.
Oggi l’Ho’oponopono si è evoluto e semplificato grazie al dottor Hew Len, allora discepolo di Morrnah. Grazie a Ihaleakala la preghiera hawaiana divenne quella che tutti conoscono. La versione semplice e corta, ovvero l’Ho’oponopono applicato all’I-dentità del Sé.
Il mantra da recitare sono queste 4 parole: Ti Prego Perdonami – Mi dispiace – Ti Amo – Grazie. Se sei curioso ora vedremo da vicino come funziona e come praticare l’Ho’oponopono nella vita di tutti i giorni.
Come praticare Ho’oponopono: il processo
Recitare il mantra ti aiuterà a sistemare questi errori o ricordi, come li chiama Hew Len, attraverso un processo di Pentimento, Perdono e Trasmutazione.
Il processo avviene e coinvolge sia la Mente Conscia (Uhane o Madre), la Mente Subconscia (Unihipili o Bambino) e poi nella Mente Superconscia (Aumakua o Padre). Infine tutto si conclude con la Trasmutazione, la fase finale in cui l‘Intelligenza Divina trasforma gli errori o le memorie tossiche, o per meglio dire ciò che ci crea dei problemi. Prima neutralizzandole e poi riportandole allo Stato Zero.
È li che viene sprigionata una energia pura chiamata Mana dagli hawaiani. L’Ispirazione.
Potrebbe sembrare più complicato, lo so. Questo è il processo…ma non devi per forza conoscerlo. È tempo di scoprire come praticare Ho’oponopono e recitarlo bene.
Come praticare Ho’oponopono passo per passo
Molti si chiedono come praticare Ho’oponopono ma non c’è nulla di così semplice. Puoi ripeterla sempre e in qualsiasi momento. Le parole da dire sono sempre: Ti Prego Perdonami – Mi dispiace – Ti Amo – Grazie. Non c’è un ordine preciso da rispettare. L’importante è che la reciti verso te stesso e non indirizzata al problema o alla persona.
Sei tu il responsabile al 100% di quello che si manifesta nella tua vita…ricordalo: i loro problemi sono anche i tuoi. Sono nella tua vita e si sono manifestati, quindi è tua la responsabilità ripulirli. Cura te stesso perché sei la sorgente. Questa è la vera essenza dell’Ho’oponopono.
Un altra cosa importante è stabilire un contatto con il proprio bambino interiore, ovvero il tuo “Io” innocente e reale. Impara ad ascoltarti, a percepire meglio quando qualcosa non va (può essere un pensiero negativo, un problema, una persona che sta male, ecc.) e dopo guarisciti. Impara a perdonarti ma senza colpevolizzarti e credi nell’energia dell’Universo.
In sostanza come praticare Ho’oponopono? Ogni volta che sorge un tuo problema nella vita non devi far altro che:
- Fermarti un istante e respira lentamente;
- Recita le 4 parole in mente;
- Senti le emozioni di queste parole (non basta solo pronunciarle);
- Lasciare andare tutto e goditi questo istante.
Come praticare Ho’oponopono con la Legge d’ Attrazione
Se da un lato questo antico metodo di guarigione è molto potente, dall’altro può sposarsi benissimo con la Legge di Attrazione. Infatti questa antica invocazione è essenziale per ripulire le nostre contro-intenzioni e farle scivolare via. È un metodo di pulizia a tutti gli effetti che può rendere i tuoi sogni realizzabili. Basta avere una forte intenzione e di tanto in tanto ripulirsi con questa tecnica.
Adesso però voglio raccontarti una storia che ha dell’incredibile che secondo me dovresti sapere.
L’incredibile storia del dottor Hew Len che curò i malati di un ospedale psichiatrico
Abbiamo visto come praticare Ho’oponopono ed è facile. Ma ora voglio raccontarti una storia pazzesca dell’inventore del metodo tradizionale che conosciamo oggi. Quella che riguarda il dottor Hew Len.
Si tratta del terapeuta delle Hawaii che curò un intero reparto psichiatrico dove albergavano pazzi criminali e schizofrenici.
In quel reparto, il Hew Len raccontava che il personale sanitario si assentava parecchio e i nuovi arrivati duravano pochi giorni se non ore. Nessuno amava lavorare in quel posto, e spesso quando i dottori passavano nei corridoi…camminavano con le spalle al muro per la paura di essere attaccati.
Ma come riuscì a curari tutti? Il dottor Hew Len non si incontrò mai con i suoi pazienti e nemmeno li ascoltò. In pratica, lui esaminava le loro cartelle, e sentiva nascere in sé il disprezzo, l’angoscia e il dolore che riguardava questi criminali e malati. Lui ripuliva se stesso per guarirli, applicando l’Ho’oponopono.
Ripulendo i programmi e gli errori che nascevano, lui guariva in qualche modo quel posto.
Sai come si concluse quella vicenda? Il personale medico tornò a lavorare senza assentarsi mai e quasi tutti i pazienti, dai più pericolosi a quelli con i problemi meno rilevanti vennero dimessi per guarigione. Incredibile vero?
Che ne pensi? Credi alla potenza di questa pratica antica? Dimmi un po di più nei commenti 🙂